3 giugno è finalmente arrivato. Proprio oggi, proprio quando decidiamo di far uscire il nostro primo articolo e parlare, come piace a noi, di ripresa.

Da oggi, finalmente, in Italia non sarà prevista alcuna limitazione per lo spostamento tra regioni differenti. Torna la “libertà” di movimento extra-confine regionale. Ma quali sono le possibilità e le limitazioni con le quali dovremo districarci ancora per qualche tempo?

Cosa sì e cosa no

Finalmente scompare l’autocertificazione, ma questo non significa che tutto il resto torni ad essere consentito. Allora facciamo un piccolo ripasso in modo da organizzare e chiarire le idee in base alla normativa attuale.

E’ giusto però sottolineare che, nonostante un generale via libera, le regioni possono adottare misure più restrittive attraverso specifiche ordinanze. Ma facciamo ordine e partiamo

Mascherina

La mascherina resterà obbligatoria. Non se ne potrà fare a meno nei luoghi al chiuso, accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. In Campania la mascherina è obbligatoria anche all’aperto, a meno di nuove disposizioni sarà così anche dopo il 3 giugno.

Quarantena e distanziamento

La quarantena resta obbligatoria per chi presenta un’infezione respiratoria con febbre superiore ai 37,5 gradi, così come resta obbligatorio il distanziamento sociale fissato ad 1 metro. Niente baci e abbracci (in pubblico…): restano vigenti le norme del DPCM attualmente in vigore. Ovviamente restano assolutamente vietati su tutto il territorio nazionale gli assembramenti.

Bar e ristoranti

Una breve riflessione a sé deve essere fatta per la famigerata “movida“. Ogni regione adotterà protocolli comuni ma diversificati in base a specifiche esigenze territoriali. Dall’uso più o meno gradito di assistenti civici, a misure più stringenti come ad esempio il divieto di vendita di alcool dopo un certo orario serale.

In Emilia Romagna, nello specifico, il rispetto del protocollo regionale viene ritenuto sufficiente a garantire la sicurezza contro nuovi contagi, ma lì dove necessario è comunque possibile attraverso ordinanze dei sindaci introdurre ulteriori misure di contenimento, anche relative a specifiche aree o differenti tipologie di esercizi. E quindi:

  • limiti agli orari di vendita e/o consumo di prodotti alcolici;
  • il consumo consentito solo nelle aree di pertinenza del locale;
  • la delimitazione delle aree esterne ai locali stessi;
  • obbligo mascherine più esteso di quanto non disposto dai protocolli;
  • agevolazioni per l’occupazione di spazi pubblici nelle prossimità dell’esercizio.

Qui è possibile scaricare il documento con le linee guida della regione Emilia Romagna.

No a spettacoli, cinema e teatri

Circa l’aspetto più culturale e di intrattenimento resta tutto invariato e restano i divieti. Anche per quelli all’aperto. Sarà necessario attendere il 15 giugno, data prevista per la riapertura di centri estivi, cinema e teatri. Da quel giorno in poi bisognerà comunque rispettare il distanziamento sociale di un metro. Gli spettacoli all’aperto saranno accessibili a un numero massimo di mille spettatori, mentre per quelli al chiuso il limite è fissato a 200 spettatori per ogni sala, ovviamente il tutto in base alla reale capienza del locale e alle contingenze del momento.